Ci son più cose in cielo e in terra, Orazio, che non sogni la tua filosofia.[1], Fa dire Shakespeare in una delle sue tragedie più famose. Il bardo di Stratford-upon-Avon probabilmente non credeva davvero al soprannaturale ma avrebbe potuto cambiare idea vedendo la donna di colore che all’aeroporto internazionale di Heathrow, a Londra scende da un aereo proveniente da New Orleans.

La sua pelle è ambrata e mostra chiaramente la presenza nel suo patrimonio genetico di ascendenze bianche e forse anche degli indios caraibici. È bella da mozzare il fiato e ne è consapevole. Un lungo abito nero scollato e con ampi spacchi laterali ne esalta le forme. Sorride. Sarà un soggiorno interessante, pensa.

Marie Laveau è arrivata in Inghilterra e qualcuno tremerà.

 

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#46

 

BLACK MAGIC WOMAN

 

 

1.

 

 

            Il rumore di una porta lontana che viene infranta e poi grida, quindi qualcosa che preme contro la porta della sala autopsie del Coroner di Inner South London, porta che alla fine si infrange.

            Davanti a Frank Drake, Charles Seward e Katherine Fraser, ecco apparire una donna bionda, vestita con un giubbotto di pelle, sotto cui c’è un maglione a collo alto, jeans e stivali.

            Frank è il primo a pronunciarne il nome:

-Rachel.-

-Ciao Frank.- risponde lei avanzando nella sala, seguita da altre due vampire: una bruna con una cicatrice a forma di croce sul volto ed una bionda dai capelli a caschetto.

-Rachel…- ripete Frank -... sapevo che eri tornata ma ancora speravo…-

            Un velo di tristezza cade sul volto di Rachel Van Helsing mentre continua a parlare:

-Ti capisco Frank…so che non mi crederai, ma anch’io avrei preferito riposare per sempre… ma il destino ha deciso diversamente.-

-Se potrò, ti ucciderò di nuovo Rachel… una volta per sempre.-

-Ti auguro buona fortuna, Frank, davvero… ma per ora…-

            Si volge verso il dottor Seward e sorride scoprendo i canini:

-Ah… il mio buon Charles… ti sono mancata?-

            Seward rabbrividisce. Si sente come un inerme preda davanti al suo predatore.

-Io…- riesce a balbettare –Mai.-

Davvero? Vedremo- Rachel si volge verso Kate Fraser –Ispettore, Fraser. Ho sempre ammirato i suoi talenti speciali… non quanto Dracula, ovviamente. Mi dicono che ora è la donna di Frank… tu hai sempre avuto un debole per le bionde dopo aver conosciuto me, vero Frank? Lei lo sa che le tue donne hanno la tendenza a morire per mano di un vampiro? Ma forse, ora che Dracula è morto, almeno lei potrebbe essere risparmiata.-

-Cosa vuoi, vampira?- la affronta Kate.

-Voglio solo portar via i cadaveri della famiglia Witherby. Se state tranquilli, nessuno di voi si farà male, lo garantisco,-

-Non ti basta quel che hai fatto loro?- insiste Kate –Vuoi anche averli al tuo servizio come vampiri?-

-Tu non puoi capire, Fraser.- replica Rachel.

            Nel frattempo Frank si è mosso ed ha estratto un crocefisso che agita davanti alle tre vampire.

-Qualunque cosa tu voglia fare, te la impedirò, Rachel, io…-

            Drake non termina la frase. Qualcosa lo colpisce alla testa facendolo svenire. Mentre lui cade a terra, Kate vede che a colpirlo è stato Charles Seward.

-Ben fatto, mio Charles, ben fatto.- commenta Van Helsing.

Seward sembra svegliarsi da un trance e mormora:

-Cosa… cosa ho fatto?-

-Solo quel che dovevi fare per proteggermi, Charles caro.- risponde Rachel –Anche se i segni del morso che ti feci tempo fa[2] sono scomparsi, il legame che si stabilì allora tra noi è sempre vivo. Devi rassegnarti al fatto che mi appartieni ormai. Ma ora basta. Ho delle cose da fare e voi… voi resterete qui mentre le faremo.

Kate si accorge che le sue braccia e le sue gambe si rifiutano di muoversi: la volontà della vampira è troppo forte perfino per lei ed è ovvio che Seward è nella stessa condizione. Possono solo stare fermi ad osservare le loro nemiche che portano via i cadaveri dei Witherby e pregare di riuscire a pareggiare i conti un giorno.

 

La donna è arrivata alla sua meta. Scende dal taxi, si volge verso l’autista e gli sussurra qualcosa in un orecchio poi soffia. Per un attimo sembra che una polverina galleggi nell’aria intorno al volto dell’uomo per poi dissolversi nel vento.

Lei osserva il taxi allontanarsi, poi con passo deciso si avvia verso la casa, che, almeno all’apparenza, sembra abbandonata. Il suo incedere ha un che di aristocratico e la cosa non è poi tanto strana: in fondo nel suo campo è indubbiamente una regina.

La porta si apre e un uomo di colore appare sulla soglia per inchinarsi immediatamente davanti a lei. La guida per corridoi vuoti ed a malapena illuminati sino ad un ampio salone nel sotterraneo.

I presenti sono pressoché esclusivamente uomini e donne di colore, le loro voci rivelano accenti haitiani o dell’Africa Occidentale. Alcuni di loro, in vari stadi di nudità, si agitano in un ballo scatenato accompagnato dal ritmo sempre più ossessivo dei tamburi maneggiati con perizia da suonatori che indossano solo dei pantaloni o dei perizoma. Altri indossano abiti tradizionali africani.

Tutti si fermano al suo ingresso e guardano verso di lei.

-È lei… è la Regina.-

-È arrivata finalmente.-

            Dalle loro gole sale un unico grido di saluto e tutti si piegano inginocchiandosi davanti a lei.

            La Regina Voodoo di New Orleans sorride soddisfatta dell’accoglienza dei suoi seguaci,

 

            Lilith entra nella stanza dove una ragazzina che non dimostra più di tredici anni è legata ad un letto.

-Buongiorno, mia cara Ariann, come stai oggi?-

            Ariann Wright non risponde e volge la testa da un’altra parte. Lilith le prende il mento tra le mani e la costringe a guardarla negli occhi.

-Non sei gentile con me.- le dice –E pensare che io sono stata buona con te e ti ho risparmiato la vita.-

-Hai ucciso il mio bisnonno.- replica la ragazzina con rabbia –E mi hai risparmiata solo perché ti sono utili i miei poteri.-

            Lilith sogghigna.

-In effetti c’erano delle motivazioni egoistiche nelle mie azioni.- ammette –Ma la tua vita potrebbe essere molto più semplice se accettassi di servirmi di tua spontanea volontà.-

-Mai.- ribatte la ragazzina

-Mai dire mai, piccola… e ora guardami, guardami bene. Quel che farò sarà doloroso ma inevitabile. Sei tu che mi hai costretto.

            Ariann tace. I suoi occhi non si staccano da quelli di Lilith, il suo sguardo si fa assente e rimane immobile mentre la Signora dei Vampiri affonda i suoi canini nel suo piccolo collo.

 

 

2.

 

 

            L’uomo ha recitato la formula letta nell’antico libro ha eseguito i riti prescritti, versato il sangue con cui ha tracciato il pentacolo. Resta un’ultima invocazione da fare. Le sue labbra si muovono pronunciando parole in una lingua che era già vecchia quando il genere umano era giovane e quando l’ultima parola è infine pronunciata accade qualcosa… ma non è quello che l’evocatore si aspettava.

            Fiamme altissime si sprigionano dal suo stesso corpo consumandolo in pochi istanti tra le sue urla atroci e lasciando, infine, solo un mucchietto di cenere sul pavimento. Al centro del pentacolo tracciato col sangue si forma dal nulla una figura, quella di un uomo fisicamente identico all’evocatore ma completamente calvo, nudo, in perfetta forma fisica e con la pelle completamente rossa. Dalla sua gola esce una sola parola:

-Finalmente.-

            Con passo un po’ incerto esce dal pentacolo e si guarda intorno. Su una parete è appeso uno specchio e lui si rimira.

-Interessante.- è il suo commento.

Un gesto e la sua pelle assume un colorito rosato e la sua testa si riempie di capelli neri, un altro e il suo corpo è vestito da capo a piedi con un completo da uomo d’affari della City.

-Molto bene… anche se… così è molto meglio.-

Ora anche il tono della voce è cambiato e nulla più lo distingue da un normale essere umano. Guarda verso terra e dice:

-Questo posto ha bisogno di una ripulita.-

            E dalla sua gola prorompe una risata.

 

            Rachel Van Helsing e le sue aiutanti vampire stanno portando fuori dall’obitorio le lettighe con i cadaveri che le interessano quando un’alta figura si para davanti a loro.

            Lo stupore si dipinge sul volto di Rachel quando lo riconosce:

-Taj, tu qui?-

            Taj Nital non risponde. Non potrebbe anche se lo volesse: le sue corde vocali sono state recise durante un attacco di vampiri al suo villaggio natio in India, un attacco che a sua moglie è costato le gambe e a suo figlio la vita. Ironicamente a salvarlo dai vampiri fu proprio Rachel Van Helsing, quella stessa che ora è diventata una vampira, una nemica.

-Fatti da parte, per favore, Taj.- lo prega Rachel –Non voglio farti del male.-

            Il gesto della testa di Taj è inequivocabile: no.

-Mi dispiace.- dice ancora lei ed il suo tono sembra sincero.

            Il gigante indiano non la vede nemmeno muoversi ma improvvisamente braccia dalla forza spaventosa lo sollevano come se fosse senza peso e lo scagliano contro una vicina parete. Taj perde quasi subito i sensi.

-Davvero mi dispiace Taj.- ripete Rachel –Ma sei forte e ti riprenderai.-

            Penelope Clayborne si avvicina all’Indiano chinandosi verso il suo collo.

-No!- ordina Rachel e la giovane vampira si allontana di scatto.

            Rachel si avvicina e la sua mano sfiora il volto di Taj.

-Almeno questo te lo devo, amico mio.- gli sussurra –Tu non sarai mai un vampiro… almeno se dipenderà da me-

            Raggiunge le altre due e si allontanano con il loro bottino.

 

            Una cerimonia Voodoo in un sotterraneo di Londra, una vista insolita. Marie Laveau è abituata all’insolito in molte forme. Nessuna mambo[3] ha mai avuto un potere paragonabile al suo, nemmeno quella strega affascinata dagli zombie, Calypso, nessuna ha sconfitto la morte così tante volte quanto lei, ed è temuta, amata, odiata come poche.

            La cerimonia è finita e Marie riceve ancora una volta l’omaggio di quelli che si considerano suoi sudditi e li allontana tutti. Ad uno dice:

-Tu… raggiungimi più tardi nella mia stanza.-

-Sì, mia signora.- risponde l’Haitiano inchinandosi

            Marie Laveau rimane sola ma non troppo a lungo.-

-Marie Laveau… una volta avevi più gusto nello sceglierti gli uomini con cui passare la notte.-

            La Regina Voodoo si gira di scatto e si trova di fronte ad un uomo di colore vestito di nero.

-Maître Carrefour.- esclama lei –Cosa fai qui.- -Sono il Signore degli Incroci.- replica l’altro –Colui che indica la via,-

-Peccato che spesso sia la via sbagliata, ingannatore

 -Ahimè… spesso non vengo compreso. Io offro una scelta. È forse colpa mia se molti scelgono la via che li porterà alla dannazione?-

            Marie ride di gusto

-Cosa vuoi o potente Loa?-[4] chiede.

-Sono venuto a darti un avvertimento, Strega Regina: nei prossimi giorni dovrai fare delle scelte. Ogni strada che sceglierai segnerà la tua vita e quelle di altri che incontrerai. Attenta a fare le scelte giuste.-

-E quali sarebbero?-

-Questo lo dovrai scoprire da te pagando il prezzo delle tue scelte.-

            La figura scompare lasciando Marie qualcosa su cui riflettere.

 

 

3.

 

 

            I raggi del sole illuminano la città di Londra e mentre le creature della notte riposano in attesa che torni di nuovo il loro momento c’è chi è già al lavoro per fermarle.

            In un sotterraneo della villa che fu di Quincy Harker, Frank Drake guarda coloro che sono davanti a lui. In tempi ormai lontani non avrebbe mai pensato di essere lui a guidare un gruppo di cacciatori di vampiri e spronarli a prepararsi all’azione. Decisamente non è più lo stesso di allora: molte delle sue insicurezze sono scomparse. Il ragazzo un po’ superficiale che era è diventato un uomo finalmente ma quale prezzo salato ha dovuto pagare per questo? Pensa a Jeanie, a Marlene, alla stessa Rachel[5]… ricorda la povera Edith Harker.[6]

            Scaccia quei pensieri e si concentra su Taj, Charles Seward e Arthur Holmwood.

-Ieri abbiamo perso una battaglia ma non la guerra.- dice loro –Dobbiamo essere preparati al prossimo scontro.-

-Mi chiedevo… siamo in grado di far fronte sia a Lilith che… a Rachel Van Helsing?- chiede Seward.

-Il problema non si pone.- taglia corto Frank –Quelle due non collaboreranno mai ed anzi cercheranno di eliminarsi a vicenda… o almeno è quello che vorrà fare Lilith.-

-Brama di potere… neanche i vampiri ne sono immuni.- commenta il giovane Holmwood.

-Conosci qualcuno che lo sia?- ribatte Frank –Su… bando alle chiacchiere e passiamo agli allenamenti.-

 

            Marie Laveau è seduta ad un tavolino a tre gambe e sta allineando i suoi tarocchi. Ad ogni carta che esce il suo volto si incupisce sempre di più.

            Il pericolo che l’ha spinta a venire fin qui è sempre più concreto e reale; qualcuno ha giocato con forze che era meglio non disturbare e ha liberato un male antico su Londra. Le carte dicono che è ancora possibile fermarlo ma se vuole farlo lei avrà bisogno di alleati.

            Il viso di Marie si stira in una amaro sorriso. Si alza e traccia rapidamente su una parete alcuni segni, poi si libera del suo abito e alza le braccia al cielo. Dalle sue labbra esce un’invocazione di cui si comprendono solo poche parole in una lingua che potrebbe essere Francese.

 

            Il cadavere affiora dal Tamigi con sconcerto di coloro che lo vedono da uno dei tanti ponti. Viene recuperato dalla Polizia e quando vedono in che condizioni è capiscono subito cosa devono fare:

-Chiamate il Sovrintendente Eccles.- dice uno dei poliziotti, -Questo è sicuramente un affare per la sua Unità Crimini Insoliti.-

 

 

4.

 

 

            La chiamano Unità Crimini Insoliti, una definizione che rivela il talento britannico per quello che viene definito col termine understatement. Si potrebbe dire che il vampiro noto come Dracula è il responsabile indiretto della sua creazione e che la Squadra Antivampiro dell’Ispettore Chelm ne fu il primo nucleo. Durante una delle recenti ristrutturazioni della Polizia Metropolitana della Grande Londra fu deciso di creare quest’unità per occuparsi di crimini connessi a qualunque forma di soprannaturale e simili. Fino all’ultimo a disputarsi il comando di questa nuova unità furono gli ispettori George Chelm e Albert Eccles. La spuntò quest’ultimo e si guadagnò anche la promozione a Sovrintendente. –Sotto la sua direzione lavorano alcune squadre specializzate tra cui anche la Squadra Antivampiro. Il cadavere trovato nel Tamigi sta provocando loro qualche problema di classificazione.

-Decisamente non è opera di un vampiro.- commenta Eccles guardando il corpo rinsecchito sul tavolo delle autopsie.

-Nessun segno caratteristico, infatti.- concorda Chelm.

-Per me è magia… magia nera.- conclude l’Ispettore Earl Gray, nome che non manca mai di sollevare commenti divertiti a lui non graditi –Ho già visto qualcosa di simile.-

            A vederlo sembra più un tronco d’albero che un uomo. Si sarebbe detto che fosse mummificato da secoli e quanto alla morte… difficile stabilirne le cause con certezza.

-Chi lo vuole?- chiede Eccles.

            Nessuno risponde.

 

            Marie Laveau si trova in quello che descriverebbe come un non luogo. Fluttua in aria come se fosse senza peso.

-Chi mi chiama?-

            La voce sembra uscire dal nulla, poi ecco materializzarsi la figura di un uomo di colore che indossa un frac e sulla testa ha un cappello a cilindro. L’immagine sarebbe buffa se al posto del volto l’essere non mostrasse improvvisamente un teschio ghignante.

-Chi chiede udienza al Baron Samedi?- chiede ancora la voce.

-Io, grande Signore dei Cimiteri: la tua indegna serva Marie Laveau, Regina Voodoo di New Orleans.- risponde la donna.

-So chi sei, donna. Il tuo potere è ben noto ai Loa che te lo hanno garantito, così com’è nota la tua ambizione che ti ha spinto a cercare il potere dei Grandi Antichi e risvegliare Yog Sothoth.-[7]

-Ho pagato per quell’errore ed è per espiarlo che chiedo il tuo aiuto grande Barone.- replica Marie. -Sento che un nuovo orrore è libero per il mondo e chiedo il potere per fermarlo.-

            Il Baron Samedi resta silenzioso per un po’ poi risponde:

-E sia… il potere che cerchi ti è garantito, ma attenta a non fallire, donna, o non avrai una seconda occasione.-

            Marie si sente precipitare e di colpo si ritrova seduta sul pavimento, nuda. Sul suo bel viso un tetro sorriso.

 

            Il sole tramonta su Londra dipingendo il cielo di cupi colori. In una cripta seminascosta del cimitero di Highgate giacciono i cadaveri di un uomo, una donna ed una bambina di circa dodici anni.

            I raggi della luna colpiscono la cripta e gli occhi dei tre cadaveri si aprono.

-Dove… dove sono?- esclama sorpreso Alfred Whiterby.

-Benvenuti alla vostra nuova vita.- li accoglie Rachel Van Helsing.

-Io… io ti conosco.- esclama Louise Whiterby –Tu hai ucciso Alfred… e me. Ma io… io sono viva… come?-

-Mamma…- interviene la bambina –Io… ho sete.-

            Rachel le si avvicina e le accarezza il volto. Lei non sente alcuna paura.

-Tranquilla Nancy.- le dice –Presto uscirai per la tua prima caccia e potrai soddisfare la tua sete almeno per stanotte, te lo prometto.-

            La consapevolezza comincia a farsi strada tra i tre ed è Alfred a darle voce:

-Tu… tu ci hai resi dei… dei…-

-Dei vampiri, sì.- conclude Rachel –Per tre giorni avete dormito il sonno della morte in attesa di rinascere a nuova vita ed ora… ora siete parte del mio branco e mi dovete alleanza ed obbedienza.-

            I suoi occhi si fissano sui tre che alla fine piegano la testa e le ginocchia.

-Tu comanda, noi obbediamo.- proclama Louise.

            Rachel sorride e fa un gesto con la mano.

-Alzatevi. Abbiamo molto lavoro da fare e voi… voi dovete uscire per la vostra prima caccia-

 

 

5.

 

 

            Il mio nome è Hannibal King e sono quello che chiamano un investigatore dell’occulto. Solo pochi anni fa avrei definito sciocco chi mi avesse parlato di un lavoro simile. Ero un uomo molto razionale allora ed indagare sul soprannaturale mi sarebbe sembrato truffare poveri ingenui. Questo era prima che mi imbattessi in un vampiro e tutta la mia esistenza prendesse una svolta bizzarra. Ora non sono più scettico, il che non vuol dire che creda automaticamente a tutto quello che mi dicono

            La donna che si presenta alla porta parla un Inglese con un evidente accento africano. Non sono un esperto ma basandomi su quel poco che so delle etnie presenti nella capitale britannica azzardo che sia nigeriana o keniota. Accento a parte dimostra una notevole proprietà di linguaggio ed un buon livello di istruzione.

            La prima cosa che mi chiedo è come faccia a sapere chi sono e dove poteva trovarmi. A Los Angeles il mio nome è sull’elenco del telefono ma qui a Londra chi sa della mia presenza e che “alloggio” da Frank Drake e posso essere contattato solo dopo il tramonto? Basterebbe questo a stimolare la mia curiosità e spingermi ad ascoltarla.

-Qual è il suo problema miss…?-

-Mi chiamo Chastity Osas.- mi risponde –Lei deve aiutarmi. Mio marito è scomparso.-

-Mi scusi…- le dico…ma questo non è esattamente il mio tipo di lavoro. Dovrebbe rivolgersi ad un investigatore più tradizionale… uno del posto.

-Sa cos’è il vodun?- Mr. King?- mi chiede.

            Le mie antenne si drizzano, per così dire.

-Conosco il voodoo.- rispondo –Ho avuto spesso a che fare con il lato più oscuro di quella religione.-

-Il vodun è il suo progenitore dell’Africa Occidentale e mio marito… ne è diventato un adepto recentemente e questo ha causato… problemi tra noi- Vede… io sono una buona cristiana.-

-Non ne dubito, ma mi dica di più.-

-Due giorni fa è uscito per partecipare ad un’importante cerimonia e nessuno lo ha più visto.-

-E lei è certa che gli sia successo qualcosa?-

-Ne sono sicura, mi creda.-

            Non sono convinto ma val la pena di dare un’occhiata. Se davvero il marito di questa donna è rimasto coinvolto in qualcosa che coinvolge forze oscure lo capirò. Ho una certa affinità con esse… dopotutto sono un vampiro.

 

            Un vampiro non può entrare in un’abitazione ove non sia mai stato in vita senza esservi invitato, è una delle tante limitazioni di cui soffre quella stirpe della notte, per fortuna di noi comuni esseri umani.

            Rachel Van Helsing non si preoccupa di simili limitazioni in questo momento: la villa di Quincy Harker è stata la sua seconda casa per anni. Entra in forma di nebbia e ne gira le stanze come pipistrello.

            Le porte delle camere non possono trattenerla e nessuno si accorge della sua presenza. Hannibal King avrebbe potuto farlo, ma lei ha atteso che uscisse per fare la sua ispezione.

            Si ferma un attimo nella stanza dove Taj Nital dorme con sua moglie. Mi dispiace, vecchio amico, pensa, il destino ci ha giocato un brutto scherzo: una volta cacciavamo i vampiri insieme ed ora io sono la tua preda e tu il cacciatore… o è il contrario? Spero che non dovremo mai scoprirlo.

            Taj si agita nel sonno. Che abbia sentito la sua presenza? Meglio non correre rischi. Rapidamente Rachel diventa nebbia e scompare.

            La sua prossima tappa è la stanza da letto di Frank, dove lui dorme abbracciato a Kate Fraser. Una volta ci sarei stata io al suo posto, pensa la vampira, prima che tutto andasse storto, prima che Dracula facesse di me la sua sposa e il mio modo di vedere le cose cambiasse radicalmente.

            Sarebbe così facile ucciderli, pensa ancora Rachel, se solo lo volessi… e dovrei farlo o loro un giorno ucciderebbero me. Dovrei essere crudele e spietata come si conviene ad un vampiro

            Si china su Frank e ii suoi canini scintillano brevemente alla luce della luna.

 

            Marie Laveau scende nel sotterraneo dove ha fatto portare i suoi “bagagli speciali” come li ha chiamati. Uno di essi è una specie di baule lungo più di due metri.

            Senza perdere tempo traccia dei simboli su di esso ed intona una cantilena. Il portello del baule comincia a muoversi. Marie alza il tono della voce

-Per il potere di Baron Samedi e di Damballah io ti chiamo. Alzati…-

            Il baule si apre ed un uomo che vi era all’interno si mette a sedere Un uomo? Forse non è esattamente un uomo: la sua carne è fredda e dura, il suo volto una maschera senza espressione. Si alza e si mette in piedi davanti a Marie.

            La regina Voodoo di New Orleans sorride mentre termina la sua invocazione:

-… alzati e obbediscimi… Simon Garth… mio Zombie.-

 

 

FINE QUARANTASEIESIMO EPISODIO

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Fine anche di questo episodio su cui vale la pena dare solo un paio di chiarimenti:

1)     Il titolo è un omaggio ad una classica canzone di Carlos Santana, uno dei migliori, se non il migliore, chitarristi viventi

2)     L’Unità Crimini Insoliti è una mia idea che si basa su una creazione di Warren Ellis per la miniserie “Pryde & Wisdom” disegnata da Terry Dodson: il Dipartimento F-66 o “delle Morti Insolite”. Se nella nostra continuity Scotland Yard ha una Squadra Antivampiro, perché non ci dovrebbe essere anche un’intera unità di detectives dedicata ai delitti che hanno a che fare con altre branche dell’occulto e del soprannaturale? Il suo capo, il Sovrintendente Albert Eccles viene proprio dalla miniserie citata.

3)     Il Vodun è una religione dell’Africa Occidentale diffusa in Benin, Togo, Ghana e Nigeria. Portata in America dagli schiavi è stata la base di religioni sincretiche (che fondono, cioè le tradizioni di più religioni, in questo caso il Vodun e la religione Cristiana) come il Voodoo, il Candomblè e la Santeria. Naturalmente la fiction di solito si occupa dei lati oscuri di queste religioni, quelli legati alla magia e simili ma sia chiaro che nessuna di loro è negativa di per sé.

Nel prossimo episodio: qualcuno ha scelto Donna Garth come bersaglio ma questo cosa c’entra con una serie di morti misteriose e raccapriccianti e qual è il ruolo di Marie Laveau?

 

 

Carlo



[1] Amleto: atto I, scena V; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber.

[2] Addirittura nel primo episodio di questa serie.

[3] Sacerdotessa Voodoo.

[4] Spiriti, dei, del Voodoo.

[5] Le donne di Frank Drake, tutte uccise da Dracula.

[6] L’ultima degli Harker, vampirizzata da Dracula e poi uccisa definitivamente dal suo stesso padre.

[7] Tanto tempo fa su Fratello Voodoo MIT #1.